Arnaldo Frateili (Piediluco, 23 agosto 1888 – Roma, 30 dicembre 1965) è stato un poeta, scrittore, giornalista e critico letterario, teatrale e cinematografico, resocontista parlamentare italiano.
Laureato in Lettere a Roma, insegnò nelle scuole superiori. Nei primi anni venti partecipò con altri letterati e giornalisti attivi nella capitale al gruppo che rilevò la casa di produzione cinematografica "Tespi Film", per la quale fu anche regista di alcune pellicole, tra le quali La rosa (1921), interpretata da Olimpia Barroero,[1] esperienza poi esauritasi a causa della crisi che coinvolge il cinema italiano negli anni venti[2].
Nel 1924 fondò, insieme a Giuseppe Bottai, il quindicinale romano Lo Spettatore Italiano[3]. Negli anni '30 e '40 si occupò stabilmente di critica letteraria, teatrale e cinematografica sul quotidiano La Tribuna, cambiando leggermente il cognome, "Fratelli".
Dopo la morte, la sua biblioteca è stata donata dalla famiglia alla Biblioteca Comunale di Terni[4]. Un piccolo Fondo Arnaldo Frateili (donato da Filomena Luciani nel 1995 e costituito da cronache teatrali scritte dall'autore tra il 1926 e il 1964) è consultabile presso il Civico Museo Biblioteca dell'Attore del Teatro Stabile di Genova[5].