Segni diacritici accento acuto ´ accento grave ` anello ˚ ˳ breve ˘ breve inverso ̑ cediglia ¸ circonflesso ˆ codetta ˛ corno ̛ dieresi ¨ doppio accento acuto ˝ doppio accento grave ̏ gancio ̡ ̢ ̉ iota sottoscritto ͅ macron ¯ mezzo anello destro ʾ mezzo anello sinistro ʿ pipa ˇ punto sovrascritto e sottoscritto ˙ ̣ spirito asprospirito dolce ᾿ titlo ҃ Ortografia · Segno diacritico · modifica

Un segno diacritico (o semplicemente diacritico, dal greco antico διακριτικός?, diakritikòs, "separativo, distintivo", derivato da διακρίνω, diakrìno, "io distinguo") è un segno aggiunto a una lettera per modificarne la pronuncia o per distinguere il significato di parole simili.

I diacritici nelle diverse lingue

I segni diacritici compaiono generalmente al di sopra o al di sotto della lettera cui si riferiscono, anche se vi sono casi in cui la posizione è diversa. Non tutti i segni staccati dal corpo principale della lettera hanno un uso diacritico, ad esempio i punti delle lettere i e j sono parte integrante della lettera, e non ne rappresentano una variazione. Il vero e proprio diacritico non fa parte della lettera, come accade per esempio in italiano per l'accento ("e", "è", "é" non sono tre lettere diverse, ma la stessa lettera e con o senza accento). In altri casi, il diacritico crea la differenza tra due grafemi che sono considerati due lettere distinte: p.es. nel turco è presente una i senza punto - "ı" - che differisce dalla "i" per l'assenza del punto (dal nostro punto di vista si può considerare un diacritico "alla rovescia").

Inoltre un segno può essere diacritico in una lingua, ma non in un'altra; ad esempio in catalano, spagnolo e portoghese u e ü hanno il medesimo suono, mentre in tedesco, ungherese, estone, azero e turco rappresentano suoni diversi.

Il principale uso dei segni diacritici è modificare il suono di una lettera, ma vi si fa ricorso anche per cambiare il valore grammaticale e il significato di una parola (ad esempio, in italiano, l'articolo e pronome la rispetto all'avverbio : la pronuncia è la medesima). Segni diacritici servivano anche in greco antico per distinguere le lettere dai numerali che queste rappresentavano.

Tipi di diacritici

Tra i segni diacritici che hanno anche altri usi, si hanno:

Segni diacritici di scritture latine

Lingue baltiche

Lettone

Nell'alfabeto lettone sono presenti undici segni diacritici, tra cui: il macron (ā, ē , ī , ū), la pipa (č, š, ž) e la cediglia (ģ, ķ, ļ, ņ).

Lituano

Nell'alfabeto lituano sono presenti nove segni diacritici, tra cui: la codetta (ą, ę, į, ų), la pipa (č, š, ž) e il macron (ū).

Lingue celtiche

Gaelico scozzese

L'alfabeto gaelico scozzese include solo accenti gravi per contrassegnare le vocali lunghe.

Gallese

Nell'alfabeto gallese sono presenti ventotto segni diacritici, tra cui: l'accento grave (à, è, ì, ò, ù, ẁ, ỳ), l'accento acuto (á, é, í, ó, ú, ẃ, ý), l'accento circonflesso (â, ê, î, ô, û, ŵ, ŷ) e la dieresi (ä, ë, ï, ö, ü, ẅ, ÿ).

Irlandese

L'alfabeto irlandese include solo accenti acuti per contrassegnare le vocali lunghe.

Lingue ugro-finniche

Estone

Nell'alfabeto estone sono presenti sei segni diacritici, tra cui: la pipa (š, ž), la tilde (õ) e l'Umlaut (ä, ö, ü).

Finlandese

Nell'alfabeto finlandese sono presenti cinque segni diacritici, tra cui: la pipa (š, ž), l'anello (å) e l'Umlaut (ä, ö).

Ungherese

Nell'alfabeto ungherese sono presenti nove segni diacritici, tra cui: l'accento acuto (á, é, í, ó, ú), l'Umlaut (ö, ü) e il doppio accento acuto (ő, ű).

Lingue germaniche

Faroese

Nell'alfabeto faroese sono presenti sei segni diacritici, tra cui: l'accento acuto (á, í, ó, ú, ý) e la lettera ø.

Islandese

Nell'alfabeto islandese sono presenti sette segni diacritici, tra cui: l'accento acuto (á, é, í, ó, ú, ý) e l'Umlaut (ö).

Danese

Nell'alfabeto danese sono presenti due segni diacritici, tra cui: l'anello (å) e la lettera ø.

Norvegese

Nell'alfabeto norvegese, come in quello danese, sono presenti due segni diacritici, tra cui: l'anello (å) e la lettera ø.

Svedese

Nell'alfabeto svedese sono presenti tre segni diacritici, tra cui: l'Umlaut (ä, ö) e l'anello (å).

Lingue romanze

Romeno

Nell'alfabeto romeno sono presenti cinque segni diacritici, tra cui: il breve (ă), l'accento circonflesso (â, î) e la virgola (ș, ț).

Spagnolo

Nell'alfabeto spagnolo è presente tre segni diacritici, tra cui: l'accento acuto (á, é, í, ó, ú), la tilde (ñ), e la dieresi (ü).

Segni diacritici di scritture non latine

Arabo

Lo stesso argomento in dettaglio: Segni diacritici dell'alfabeto arabo.

Coreano

Nel coreano esistono i due segni diacritici e , noti come Bangjeom (in coreano: 방점; 傍 點), che vengono usati per contrassegnare gli accenti di tono. Vengono posti a sinistra della sillaba in scrittura verticale e sopra la sillaba in scrittura orizzontale.

Il governo sudcoreano ha ufficialmente rivisitato la latinizzazione della lingua coreana nel luglio 2000 per eliminare i segni diacritici.

Giapponese

Il giapponese si avvale di alcuni segni diacritici apposti a grafemi di sillabe hiragana o katakana al fine di trascrivere fonemi modificati rispetto al grafema iniziale.

Il giapponese utilizza due segni diacritici:

Modifiche degli hiragana e dei katakana

Modifiche dei katakana

Le modifiche dei katakana sono le stesse di quelle degli hiragana. Si trascrive solo in più il suono [v] (nelle parole straniere e non) con :

Greco

Lo stesso argomento in dettaglio: Segni diacritici dell'alfabeto greco.

Nel greco arcaico non esisteva alcun tipo di segno diacritico, infatti quest'ultimi sono apparsi nel periodo ellenistico.

Spiriti

Gli spiriti indicano la presenza (spirito aspro) o l'assenza (spirito dolce) di un'aspirazione di una parola. Essi vengono posti:

Come già detto, esistono due tipi di spiriti:

Accenti

La lingua greca ha un accento musicale, cioè non consiste sull'intensità vocale, bensì sull'altezza del suono. Esistono tre tipi di accenti:

La collocazione degli accenti è identica a quella degli spiriti:

Dieresi

La dieresi (◌̈) apparse per la prima volta nel Medioevo. Viene posta solo sullo iota (Ι; ι) e sullo ypsilon (Υ; υ): Ϊ, Ϋ, ϊ, ϋ.

Iota sottoscritto

Lo stesso argomento in dettaglio: Iota sottoscritto.

Lo iota sottoscritto (◌ͅ) fu introdotto dai filologi bizantini nel XII secolo d.C. Viene posto alle vocali alfa (Α; α), eta (Η; η) e omega (Ω; ω): ᾳ, εͅ, ῃ, ιͅ, οͅ, υͅ, ῳ.

Sanscrito

Lo stesso argomento in dettaglio: Famiglia di scritture Brahmi.

Il sanscrito compone lettere dell'alfabeto devanagari, che sono vocali combinate con consonanti, che hanno segni diacritici. Ka (in sanscrito: क) è mostrato con segni diacritici vocalici, ovvero: ◌T, T ᷇◌, ◌ T᷆, ◌͜, ◌̯, ◌̜̜, ◌̙, ecc.

क con l'aggiunta di diversi segni diacritici

Segni diacritici nella filologia

Nel campo della filologia e dell'edizione critica di un testo, sono stati istituiti degli specifici segni diacritici per comprendere le scelte dell'editore nella ricostruzione di un testo.

Si riportano solo i segni principali, quelli della filologia moderna, benché alcuni come l'obèlos e la coronide, della filologia antica alessandrina, fossero usati anche nell'epoca dei filologi alessandrini.

Note

  1. ^ Umlaut in lingua italiana

Voci correlate

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