Con tolleranza si intende il limite o i limiti accettabili delle variazioni di una dimensione fisica, una proprietà fisica di un oggetto manufatto, di un sistema, o di un servizio o altri valori misurati quali temperatura, umidità o tempo.

Le dimensioni, proprietà, o le condizioni, durante la procedura di misurazione, possono variare entro certi limiti senza interferire considerevolmente con gli strumenti, con il misurando o il sistema di misurazione.

La tolleranza è specificata per permettere all'operatore di stabilire una misura con un relativo intervallo di fiducia, anche in presenza di imperfezioni e variabili dovute a grandezze di influenza, senza che la misura sia compromessa.

La tolleranza nelle apparecchiature meccaniche è lo scostamento ritenuto accettabile tra le dimensioni di progettazione di un componente e le dimensioni reali dello stesso ai fini del suo corretto funzionamento in relazione con altro pezzo, ossia in accoppiamento dimensionale.per esempio in un pezzo che dovrà essere di 10 mm le tolleranze sono di +0,10 e -0,10

Notizie storiche

Nel 1903 la ditta Loewe di Berlino, per ridurre i pezzi di scarto dopo le lavorazioni alle macchine utensili, creò un proprio sistema di tolleranze dimensionali di lavorazione con addirittura una specifica famiglia di accessori, detti calibri differenziali per il controllo dei pezzi stessi. Questo sistema si estese ben presto anche ad altre fabbriche tedesche, e costituì il punto di partenza per il sistema di tolleranze in Germania. In Italia, invece, toccò attendere il 1926, anno in cui la UNIM (ora UNI), prendendo spunto dal sistema tedesco, propose un sistema di tolleranze che fu completato e aggiornato dalla UNI prima e dalla ISO a livello internazionale dopo la seconda guerra mondiale.

Introduzione

Non è possibile produrre alcun oggetto meccanico con l'esatta dimensione voluta, detta dimensione nominale, perché nel ciclo di produzione vi sono errori dovuti a:

In passato, per accoppiare due pezzi meccanici tra loro, detti albero e foro (maschio e femmina o pieno e vuoto), che, anche se accettati dalla produzione, risultavano inesatti e non adatti allo scopo, si ricorreva a una lunga e laboriosa operazione di aggiustaggio con la quale si dovevano realizzare le dimensioni necessarie all'accoppiamento. Con l'avvento della lavorazione in serie si è abbandonato questo procedimento piuttosto costoso, e si è fondata la produzione aziendale sulle tolleranze di lavorazione. Il risultato è che ogni pezzo di serie, ad esempio maschio, risulta, una volta finita la lavorazione e salvo gli inevitabili scarti, accoppiabile con ogni altro pezzo femmina della serie corrispondente nel rispetto di prefissati requisiti. Per assicurare la funzionalità corretta di un pezzo meccanico e poterlo quindi considerare preciso, è sufficiente che la sua dimensione si trovi all'interno di due limiti, cioè la tolleranza, che definiscono la variazione dimensionale ammessa nella costruzione. Allo stesso modo, per ottenere un accoppiamento corretto tra due pezzi, è necessario un certo margine di errore, detto scostamento, positivo e negativo rispetto alla dimensione nominale dei pezzi da assemblare, per determinare il gioco o l'interferenza richiesta.

La creazione di un sistema ISO di tolleranze e accoppiamenti e il suo rispetto da parte delle aziende produttrici dà tutta una serie di vantaggi riassumibili in:

Per quanto riguarda l'importanza dell'intercambiabilità dei pezzi, si pensi in quali pasticci si troverebbe un meccanico di automobili se, dovendo sostituire un pistone di un motore a combustione interna, non trovasse quello di ricambio. Lo stesso vale per ogni altro pezzo del motore e per ogni altro pezzo dell'intera autovettura.

Normativa corrente

La normativa corrente è la EN 22768 parti 1 e 2: Sistema ISO di tolleranze ed accoppiamenti, principi fondamentali per tolleranze, scostamenti ed accoppiamenti, applicabile a pezzi lisci. Lo scopo è quello di fissare i principi fondamentali di un sistema di tolleranze per accoppiamenti, fornendo i valori calcolati delle tolleranze fondamentali e degli scostamenti fondamentali. Nella norma si fa specifico riferimento a pezzi cilindrici a sezione circolare; comunque le tolleranze e gli scostamenti riportati si applicano a tutti i pezzi lisci anche se non a sezione circolare. Precisamente, i termini generali di foro e albero designano anche lo spazio, contenente o contenuto, compreso tra due facce o piani tangenti paralleli di un qualunque pezzo, come la larghezza di una scanalatura, lo spessore di una chiavetta, eccetera.

Termini e definizioni della EN 22768 Parti 1 e 2

I termini e le definizioni utilizzate nella norma EN 22768 sono:

Accoppiamenti base nel sistema ISO

Dalle definizioni sopra elencate si deduce che le possibilità di accoppiamento per gioco, per interferenza e incerto tra un albero e un foro sono tante quante le combinazioni possibili delle posizioni di tolleranza, dalla lettera A alla Z per i fori e dalla lettera a alla z per gli alberi. Per ridurre queste possibili combinazioni, il sistema di tolleranze ISO ha proposto di mantenere costante la posizione della tolleranza di uno dei due elementi, o l'albero o il foro, e di far variare l'altro. Ecco allora che se l'elemento scelto come base, cioè con posizione costante della tolleranza, è l'albero, si ha, per gli accoppiamenti, il sistema di lavorazione detto albero base; se invece l'elemento scelto come base è il foro, si ha il sistema di lavorazione detto foro base. I costi legati alle lavorazioni, però, fanno sì che in linea di principio:

Sistema foro base

È un sistema di accoppiamento in cui i vari giochi o le interferenze richieste si ottengono accoppiando alberi di diverse classi di tolleranza con fori aventi una sola classe di tolleranza. Nel sistema ISO, è il sistema in cui la dimensione limite minima del foro è uguale alla dimensione nominale, cioè quando lo scostamento inferiore è Ei = 0

Sistema albero base

È un sistema di accoppiamento in cui i vari giochi o le interferenze richieste si ottengono accoppiando fori di diverse classi di tolleranza con alberi aventi una sola classe di tolleranza. Nel sistema ISO, è il sistema in cui la dimensione limite massima dell'albero è uguale alla dimensione nominale, cioè quando lo scostamento superiore è es= 0

Accoppiamento con gioco

È l'accoppiamento che assicura sempre gioco tra il foro e l'albero dopo il montaggio, è cioè l'accoppiamento in cui la dimensione minima del foro è maggiore della dimensione massima dell'albero:
Dmin > dmax

Gioco minimo

In un accoppiamento con gioco, è costituito dalla differenza positiva tra la dimensione limite minima del foro e la dimensione limite massima dell'albero:
Gmin = Dmin - dmax

Gioco massimo

In un accoppiamento con gioco o incerto, è costituito dalla differenza positiva tra la dimensione limite massima del foro e la dimensione limite minima dell'albero:
Gmax = Dmax - dmin

Accoppiamento con interferenza

È l'accoppiamento che assicura sempre interferenza tra il foro e l'albero dopo il montaggio, è cioè l'accoppiamento in cui la dimensione massima del foro è minore o, nel caso estremo, uguale alla dimensione minima dell'albero:
Dmax ≤ dmin

Interferenza minima

In un accoppiamento con interferenza, l'interferenza minima è la differenza negativa, prima del montaggio, tra la dimensione massima del foro e la dimensione minima dell'albero:
Imin = dmin - Dmax

Interferenza massima

In un accoppiamento con interferenza o incerto, l'interferenza massima è la differenza negativa, prima del montaggio, tra la dimensione limite minima del foro e la dimensione limite massima dell'albero:
Imax = dmax - Dmin

Accoppiamento incerto

È l'accoppiamento in cui si ha gioco o interferenza dopo il montaggio, secondo le dimensioni effettive del foro e dell'albero, quando cioè le zone di tolleranza del foro e dell'albero si sovrappongono completamente o in parte:

Accoppiamenti raccomandati

Poiché è più facile rettificare un albero che un foro, nella scelta degli accoppiamenti, in particolare per quelli incerti e con interferenza, conviene attribuire al foro una qualità superiore, di solito quella immediatamente superiore, a quella dell'albero. È noto inoltre che per facilitare il montaggio di accoppiamenti con interferenza e per evitare eccessive sollecitazioni ai materiali durante il montaggio, conviene riscaldare il foro a una temperatura anche molto più elevata di quella dell'albero. La dilatazione del foro facilita il montaggio; a raffreddamento avvenuto, per la diminuzione del diametro del foro, il bloccaggio risulta più stabile. Si deve quindi considerare la temperatura di funzionamento dei due organi accoppiati, e il valore medio del gioco e dell'interferenza a tale temperatura, in modo che le dimensioni limite massima e minima siano prossime a quelle che sono più opportune. Per la scelta del corretto accoppiamento è necessario possedere esperienza e grande attenzione. In pratica, non è conveniente utilizzare tutti gli accoppiamenti che i sistemi di tolleranze albero base e foro base forniscono: basti pensare a un accoppiamento H4/a12 dove il foro H4 è stato lavorato con altissima precisione e quindi con costi molto elevati, e l'albero a12 è stato lavorato grossolanamente. Il risultato è quello di avere un gioco effettivo tra i due elementi molto variabile per la larga tolleranza assegnata all'albero. Ecco allora che si fa riferimento ad alcune tabelle, che dettate dall'esperienza soddisfano le richieste più comuni di accoppiamenti di pratica applicazione. Nel caso prima visto, è quindi più conveniente e razionale utilizzare un accoppiamento H11/a12 che permette di contenere i costi anche per la realizzazione del foro. Il numero abbastanza ristretto di accoppiamenti raccomandati dall'ISO consente inoltre di ridurre la dotazione degli strumenti fissi di controllo e di misura degli elementi lavorati in serie, come calibri a forcella per gli alberi e calibri a tampone per i fori.

Bibliografia

Altri progetti

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