Tonino Conte (Napoli, 13 giugno 1935Genova, 21 marzo 2020[1]) è stato un regista italiano. È stato inoltre drammaturgo, scrittore, poeta oltre che animatore di iniziative culturali. Fondatore della compagnia Teatro della Tosse.

Biografia

Nel 1938 la sua famiglia si è trasferita a Genova. Dopo le elementari, ha frequentato quello che allora si chiamava 'avviamento', un ciclo destinato a formare gli operai specializzati che avrebbero ricostruito l’Italia. Ma, nelle sue parole, erano scuole orribili, con classi di quaranta maschi, e ha smesso di studiare senza ottenere alcun diploma. Per anni si è adattato ai più svariati mestieri.

Nel 1959 è entrato come direttore di scena nella compagnia teatrale La Borsa di Arlecchino, diretta da Aldo Trionfo, diventando amico di Emanuele Luzzati e Giannino Galloni. Chiusa l'anno seguente l'avventura della Borsa, ha continuato a occuparsi di teatro organizzando spettacoli di Carmelo Bene, Carlo Quartucci e altri, spesso in collaborazione con lo scenografo Giancarlo Bignardi.

Nel 1966 un'altra esperienza con Trionfo a Roma, nella taverna di via Margutta, con due spettacoli: il Synket, numero 1 e 2, ispirati a un antenato dei sintonizzatori, il Sinket, appunto, inventato dall'ingegnere di origine russa Paolo Ketoff. Nello stesso anno scrive il suo primo testo teatrale, Gargantua Opera, messo in scena dal Teatro Universitario di Parma. Con Aldo Trionfo, tra il 1970 e il 1973, scrive tre testi: Sandokan, Margherita Gautier, Ettore Fieramosca. Nel 1968, cura per il Teatro Universitario di Genova la sua prima regia: Ubu Re di Alfred Jarry, spettacolo che segna anche l'inizio della collaborazione con Emanuele Luzzati, che firma le scene e i costumi. Lo spettacolo otterrà riconoscimenti in vari festival internazionali. Nello stesso anno, per il Piccolo Teatro di Milano, su invito di Paolo Grassi, dirige C’era una volta e adesso c’è ancora, uno dei primi spettacoli per le scuole in un'epoca in cui imperversavano solo “animazioni” con i ragazzi. Da quell'anno, ha cominciato a scrivere e dirigere, senza sosta, spettacoli per ragazzi e per adulti, alcuni ripresi dalla RAI.

Nel 1975 fonda con Emanuele Luzzati, Aldo Trionfo, Giannino Galloni, Rita Cirio, Eugenio Buonaccorsi, Mario Bagnara, Maria De Barbieri e un gruppo di attori, tra cui Myria Selva, Mario Marchi e Piero Boragina, il Teatro della Tosse, così chiamato, su suggerimento di Luzzati, dal nome della salita dove si trovava la prima sede del teatro. Un evento “rivoluzionario” per la città di Genova, dove per tutto il dopoguerra (tranne la brevissima parentesi della Borsa di Arlecchino) non era esistito altro teatro, oltre allo Stabile, e innovativo a livello nazionale. La “Tosse” mescola da subito nella sua programmazione teatrale eventi d’arte, di musica, di cinema ed eventi culturali internazionali. In seguito, al Teatro Alcione, intraprende una coraggiosa programmazione di artisti internazionali, da Victoria Chaplin e Jean-Baptiste Thiérrée a Lindsay Kemp, da Jérôme Savary a Carolyn Carlson, da Maguy Marin a Moses Pendleton, spesso in prima nazionale.

Del Teatro della Tosse è stato Presidente e direttore artistico fino al 2007, promuovendone la trasformazione in Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse. Da allora, fino alla fine della sua vita, ne è stato Presidente Onorario. Alla presidenza della Fondazione Luzzati - Teatro della Tosse, sempre dal 2007, è stato eletto Emanuele Conte.

Ha firmato regie per il Teatro Stabile di Genova, il Teatro Antico di Siracusa, il Teatro Gioco Vita, l’Arena di Verona, il Teatro Carlo Felice, il Teatro Regio di Torino, il Maggio Musicale Fiorentino e - con il Teatro della Tosse – ha allestito singolari spettacoli dentro e fuori dal teatro: nei capannoni ex nucleare dell’Ansaldo, nella Diga Foranea di Genova dove il pubblico poteva arrivare soltanto via mare, in fortezze e borghi come quello di Apricale.

Ha pubblicato racconti, poesie e saggi, tra cui: Sganarello Medico per forza e Il Drago Gradasso, Emme Edizioni, 1974, Facciamo insieme teatro, Einaudi, 1977 scritto a quattro mani con Emanuele Luzzati e ripubblicato da Laterza, alla sua quarta edizione nel 2008, Genova, una città in 20 storie, Laterza, 1996, ...e san Francesco inventò il presepio, Il Melangolo, 2002, L’amato bene, romanzo, Einaudi, 2002, (Premio Mondello), Le parole del teatro, Einaudi, 2006, Non il fiore, ma la cipolla sulfurea, con scritti di Gino Paoli e Nico Orengo, Il Melangolo, 2006. Nel 2015 Pornograffiti 2 per La Grande Illusion e Qui ci vorrebbe un regista, raccolta di racconti per l’editore Il Canneto.

Tra gli spettacoli realizzati per il Teatro della Tosse, oltre all’inaugurale Ubu Re, le molte declinazioni del personaggio di Alfred Jarry: Uburlesque, Ubu Incatenato, e infine Ubu sulla cacca per burattini. Molte le interpretazioni del Pinocchio di Collodi: Per il palcoscenico o fuori dal teatro ha firmato le regie di Recitarcantando (1978) Storia vera di Piero d’Angera di Dario Fo (1985), Nove volte Amleto (1987), Eva Peron (1988) e L’Omosessuale o la difficoltà di esprimersi (1999) di Copi, Dialoghi delle Puttane, degli Dei Marini e dei Morti da Luciano di Samosata (1991), La Classe III B (1993), La Notte delle Favole (1994), I Persiani alla Fiumara (1998) La Leggenda Aurea di Jacopo da Varazze (2000) Gli Uccelli di Aristofane e altre Utopie (2000), Inferno (2002), Il Libro Cuore (2004) e La mia Scena è un Bosco (2007) da testi di Emanuele Luzzati.

Oltre a Emanuele Luzzati, ha collaborato con gli scenografi e costumisti Santuzza Calì, Bruno Cereseto, Emanuele Conte, Andrea Corbetta, Guido Fiorato, Giovanni Licheri e Alida Cappellini, Danièle Sulewic, e con i musicisti Gian Piero Alloisio, Bruno Coli, Ivano Fossati, Nicola Piovani, Oscar Prudente.

Nel luglio del 1990 con la compagnia del Teatro della Tosse di Genova ha portato in scena negli spazi di Forte Sperone lo spettacolo Il castello di carte – Il mistero dei tarocchi scritto da Gian Piero Alloisio e Tonino Conte, che ne cura la regia, con le scenografie di Emanuele Luzzati e i costumi di Bruno Cereseto. A iniziare lo spettacolo-gioco c'era il Bagatto, l’attore Enrico Campanati. Ogni attore accoglieva il pubblico a piccoli gruppi, ripetendo il proprio pezzo anche 20 volte in una sera, e consegnando alla fine la propria carta agli spettatori. Un espediente “magico” che fu tra gli elementi di attrattiva dello spettacolo. Il testo de Il mistero dei tarocchi[2] è stato pubblicato nel 2017 da La Grande Illusion, in un'edizione speciale accompagnata da un mazzo di Arcani disegnati da Beppe Giacobbe.

Per i numerosi spettacoli in grandi e inconsueti spazi all'aperto (Forte Sperone, Diga Foranea, l'ex capannone industriale della Fiumara, per citare quelli genovesi), che sono diventati uno dei tratti distintivi e punti di forza del Teatro della Tosse, il 3 ottobre 2003 ha ricevuto la laurea honoris causa in Architettura dalla Facoltà di Camerino. Con la stessa motivazione, Renzo Piano gli conferisce una “sua” laurea “honoris causa”, scritta di suo pugno, in occasione dell’ottantesimo compleanno (2015).

Nel settembre 2005 gli viene conferito il Grifo d'Oro dal Sindaco di Genova Giuseppe Pericu e nel 2007 il Premio Vallecorsi per il Teatro. Riceve l'onorificenza di Commendatore della Repubblica il 2 giugno 2008.

Nel verde della cascina San Biagio – nell'Alto Monferrato – ha avviato un cantiere d’arte e di teatro da lui ribattezzato Agriteatro.

Dal 2008 si è dedicato alla creazione di collage – i Falsi d’Autore – a cui sono state dedicate diverse mostre, tra cui: nel settembre 2009 all’Oratorio dei Disciplinanti a Finale LigureLa Camera Azzurra - e a Palazzo Ducale in occasione del Festival Forme del Pensiero che Ride nel 2010, ad Albissola Marina alla Galleria “Il Bostrico”, con il titolo La sostanza dei Sogni. Nel 2015, alla Galleria Il Vicolo di Genova è stata allestita La Giostra del Teatro, con le sue opere insieme a quelle di Emanuele Luzzati e Santuzza Calì.

Su invito del Comune di Roma alla Casa dei Teatri, nel 2013, è stata allestita un’esposizione-omaggio al suo lavoro con la compagnia Teatro della Tosse, Viaggio Teatrale tra Gioco e Ricordo in Compagnia di Ubu Re e Gargantua nelle opere di Tonino Conte e Danièle Sulewic.

Dal 29 maggio al 28 giugno 2015 gli viene dedicata una grande mostra a Palazzo Ducale a Genova nella Loggia degli Abati, per festeggiare i suoi 80 anni, dal titolo: Tonino Conte, un compleanno patafisico. La mostra – composta da filmati, foto, poesie e arricchita dai suoi collage, è ideata dalla Fondazione Luzzati - Teatro della Tosse e curata da Danièle Sulewic.

Nello stesso anno esce, per i tipi dell’editore Il Canneto, una raccolta di suoi racconti dal titolo Qui ci vorrebbe un regista.

È morto a Genova il 21 marzo 2020, all'età di 84 anni.

Teatro

Opera

Pubblicazioni

Mostre

Riconoscimenti

Onorificenze

Commendatore Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore Ordine al merito della Repubblica italiana
— Roma, 2 giugno 2008. Su proposta della Presidenza del Consiglio dei ministri.[3]
Laurea Honoris Causa in Architettura - nastrino per uniforme ordinaria
Laurea Honoris Causa in Architettura
«Università degli Studi di Camerino»
— Camerino, 3 ottobre 2003.[4]

Note

  1. ^ Genova, è morto Tonino Conte, fondatore del Teatro della Tosse, su Il Secolo XIX, 21 marzo 2020. URL consultato l'8 maggio 2021.
  2. ^ Gian Piero Alloisio, Tonino Conte, Il mistero dei Tarocchi, illustrazioni di Beppe Giacobbe La Grande Illusion, Pavia 2017, ISBN 978-88-941348-4-1.
  3. ^ Conte Sig. Tonino su quirinale. it
  4. ^ Tonino Conte e Tullio Pericoli architetti «honoris causa» (PDF), in l'Unità, 28 settembre 2003, p. 28.

Altri progetti

Controllo di autoritàVIAF (EN60224679 · ISNI (EN0000 0001 0906 6741 · SBN CFIV077620 · LCCN (ENnr2002025536 · GND (DE131813196 · BNF (FRcb12598148c (data) · J9U (ENHE987007383890505171 · CONOR.SI (SL290014563 · WorldCat Identities (ENlccn-nr2002025536