Varici esofagee
Endoscopia esofagea con varici
Specialitàgastroenterologia
Eziologiaipertensione portale
Classificazione e risorse esterne (EN)
MedlinePlus000268
eMedicine367986

Le varici esofagee rappresentano una grave condizione patologica caratterizzata dalla formazione di varici a carico delle vene del plesso sotto-mucoso dell'esofago.

La patogenesi delle varici è direttamente legata a uno stato di ipertensione portale quale si riscontra frequentemente nella cirrosi epatica, di cui rappresentano una pericolosa complicazione.

Generalità

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Struttura della parete di un'arteria
Fig.1 – Emodinamica venosa
Sistema Azygos - Emiazygos
formazione della Vena Porta

Varici

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Per varice si intende un vaso venoso che per cedimento della parete si dilata e diventa tortuoso. Questa alterazione morfologica colpisce le vene per la loro particolare struttura e si riscontra con maggiore frequenza in quelle che hanno una determinata funzione e posizione.

Sistema vascolare dell'Azygos e dell'Emiazygos

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Il sangue venoso confluisce in due grossi collettori che sono la Vena cava superiore e la Vena cava inferiore che si versano direttamente nell'atrio destro del cuore. Questi grossi vasi drenano rispettivamente la parte superiore e quella inferiore del corpo e costituiscono due sistemi distinti tra loro. Un'importante eccezione è rappresentata dal sistema delle vene azygos ed emiazygos.

Sistema vascolare portale

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Il sangue proveniente dall'apparato digerente ricco di sostanze nutritive viene convogliato interamente alla ghiandola epatica per essere utilizzato in vari processi metabolici. Giunge direttamente al fegato attraverso un grosso ramo venoso, la Vena porta che si forma dalla confluenza nella vena mesenterica superiore, della vena mesenterica inferiore e di tutte le vene provenienti dalla milza (vena lienale) e dallo stomaco. Il sangue del fegato si versa poi nelle vene sovraepatiche che dopo un breve tragitto giungono nella Vena cava inferiore

Sistema venoso dell'esofago

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L'esofago, organo che attraversa tre comparti: collo, torace e addome, è dotato di una ricca vascolarizzazione venosa che forma un plesso subito sotto lo strato mucoso. Per la sua lunghezza e dislocazione si trova ad essere tributario di entrambe le vene cave che di fatto mette in comunicazione. Questa comunicazione è virtuale in quanto ordinariamente il sangue proveniente dall'esofago segue percorsi diversi:

Eziopatogenesi

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Il sangue esercita sulle pareti della vena porta una pressione intorno ai 10–14 cm di H2O. Nel corso di alcune malattie questa pressione aumenta notevolmente fino a raggiungere valori superiori ai 20–25 cm di H2O. Si parla in questi casi di Ipertensione portale, una condizione che determina conseguenze emodinamiche e quindi patologiche importanti.

Cause principali di ipertensione portale
pre-epatiche intra-epatiche post-epatiche altre
patologia a carico della porta: Sindrome di Budd-Chiari
(occlusione delle vene sovraepatiche o della cava inferiore)
  • iperafflusso portale
  • neoplasie epatiche

Nel caso della cirrosi epatica circa il 70-80% dei pazienti va incontro, nell'arco di 5 anni, a formazione di varici esofagee[3], con il seguente meccanismo patogenetico:

Questa situazione emodinamica consente al sangue portale di scaricarsi ma l'aumento del flusso ematico, soprattutto nella parte inferiore del plesso, e l'aumento di pressione sulle delicate pareti delle vene esofagee determina quelle alterazioni che sono responsabili della formazione di varici.

Sintomatologia e diagnosi

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RX dell'esofago con contrasto baritato che mostra come immagini di minus le varici esofagee.

Le varici esofagee non avendo una sintomatologia particolarmente evidente si manifestano quando la loro rottura determina imponenti emorragie digestive.

In altri casi sono alcuni dati anamnestici o clinici di cirrosi che possono farne sospettare l'esistenza e indurre a quelle indagini strumentali che possano metterle in evidenza, valutarne l'entità, suggerire il percorso terapeutico più idoneo:

Dal punto di vista anatomo-patologico le varici vengono classificate secondo vari sistemi. Uno di questi, messo a punto nel 1980 dalla Società Giapponese[5] per lo studio della Ipertensione portale e successivamente rivisitato con l'aggiunta di nuovi parametri[6], si basa su:

Evoluzione e prognosi

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I pazienti cirrotici vanno incontro a formazione di varici esofagee con percentuali molto variabili a seconda della gravità della malattia epatica, dell'epoca di insorgenza della stessa (incremento di circa il 10% annuo), della presenza o meno di ascite. Circa un terzo dei pazienti cirrotici, nel 70-70% dei casi entro i primi due anni dal riscontro delle varici, va incontro a rottura delle varici con conseguenti emorragie drammatiche, che risultano mortali in oltre la metà dei casi. Dei restanti pazienti oltre l'80% ripete l'episodio emorragico, entro l'arco di un anno, con esiti fatali.[7]

Terapia

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Varici esofagee
è possibile osservare l'esito di una legatura a distanza di una settimana

La terapia delle varici esofagee costituisce un argomento complesso oggetto di numerosi studi e di revisioni periodiche a testimonianza della difficoltà di trovare una soluzione condivisa. I risultati, non sempre soddisfacenti, sono legati alle varie fasi della malattia in cui si interviene e che possono essere così riassunte:

Di seguito vengono ricordate alcune delle possibilità terapeutiche:

Note

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  1. ^ a b L.Testut e O.Jacob – Trattato di Anatomia Topografica – Utet – Torino – 1967 – II volume, 353
  2. ^ L.Testut e O.Jacob – Trattato di Anatomia Topografica – Utet – Torino – 1967 – II volume, 349
  3. ^ Renzo Dionigi – Chirurgia – Masson – Milano, 1992
  4. ^ Becker E, Schepke M, Sauerbruch T - The role of endoscopy in portal hypertension Dig Dis 2005;23:11-17 (DOI: 10.1159/000084721)
  5. ^ Japanese Research Society for Portal Hypertension – The general rules for recording endoscopic findings on esophageal varices. JpnJ.Surg 10:84;;1980
  6. ^ Ydezuki Y - General rules for recording endoscopic findings of esophagogastric varices (1991). Japanese Society for Portal Hypertension - World J Surg. 1995 May-Jun;19(3):420-2; discussion 423
  7. ^ E.Triggiani in Giuseppe Zannini – Chirurgia Generale – USES – Firenze, 1985
  8. ^ Ala I. Sharara, M.D., and Don C. Rockey, M.D. -Gastroesophageal variceal hemorrhage - N Engl J Medicine - Volume 345:669-681 August 30, 2001 Number 9
  9. ^ Garcia-Pagan JC et al, Gastroenterology 2001; 121: 908-914
  10. ^ Riccardo Marmo, Profilassi primaria dell’emorragia da varici esofagee: uno studio clinico randomizzato che confronta legatura elastica, betabloccante e isosorbide 5 mononitrato (PDF), in Giornale Italiano di Endoscopia Digestive, XXVI, n. 4, SIED, 2003.
  11. ^ R Jalan, E H Forrest, A J Stanley, et al - A randomized trial comparing transjugular intrahepatic portosystemic stent-shunt with variceal band ligation in the prevention of rebleeding from esophageal varices – Hepatology - Volume 26 Capitolo 5 , Pages 1081 - 1373 (Novembre 1997)
  12. ^ George V. Papatheodoridis , John Goulis , Gioacchino Leandro , David Patch, F.R.C.P., Andrew K. Burroughs - Transjugular intrahepatic portosystemic shunt compared with endoscopic treatment for prevention of variceal rebleeding: A meta-analysis - Hepatology - 30/12/2003 -Volume 30, capitolo 3, Pagine 612 - 622
  13. ^ Robert W. Sengstaken and Arthur H. Blakemore - Balloon Tamponage for the Control of Hemorrhage from Esophageal Varices - Ann Surg. 1950 May; 131(5): 781–789
  14. ^ Westphal K (1930) - "Ueber eine Kompressionsbehandlung der Blutungen aus Oesophagusvarizen". Deutsch Med Wochenschr 56: 1135
  15. ^ Seet E, Beevee S, Cheng A, Lim E. The Sengstaken-Blakemore tube: uses and abuses- Singapore Med J. 2008 Aug;49(8):e195-7
  16. ^ Jung-Yien Chien, M.D. - Malposition of a Sengstaken–Blakemore Tube - N. Engl. J. Med. Volume 352 |numero 8 |pagina e7, 2005

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