Adro
comune
Adro – Stemma
Adro – Bandiera
Adro – Veduta
Adro – Veduta
Panorama
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoPaolo Rosa (Lega Nord) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate45°37′04.44″N 9°57′45″E
Altitudine271 m s.l.m.
Superficie14,29 km²
Abitanti7 151[2] (28-2-2024)
Densità500,42 ab./km²
FrazioniTorbiato[1]
Comuni confinantiCapriolo, Cazzago San Martino, Corte Franca, Erbusco, Palazzolo sull'Oglio
Altre informazioni
Cod. postale25030
Prefisso030
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017002
Cod. catastaleA060
TargaBS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 597 GG[4]
Nome abitantiadrensi
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Adro
Adro
Adro – Mappa
Adro – Mappa
Posizione del comune di Adro nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

Adro (Àder in dialetto bresciano[5][6]) è un comune italiano di 7 151 abitanti[2] della provincia di Brescia in Lombardia, di tradizionale vocazione vitivinicola favorita dalla posizione nel territorio della Franciacorta.

Geografia fisica

Il comune di Adro è situato ai piedi del Monte Alto (651 m s.l.m.), in Franciacorta a circa sei chilometri dal Lago d'Iseo, nella parte sudoccidentale della provincia di Brescia.[7]

Origini del nome

Da quanto è riportato dal Mazza (1986), le origini del toponimo sono incerte: Dante Olivieri sostiene che esso verrebbe dal latino ater ovvero atro (o nero, fosco, oscuro), mentre Paolo Guerrini ha suggerito la derivazione da acer, portando a dimostrazione la presenza antica di boschi di acero. In un documento dell'822 è chiamato Atro[8].

Storia

Le testimonianze più antiche di antropizzazione del comune di Adro sono dei reperti neolitici rinvenuti nella frazione di Torbiato. Ad un periodo successivo risalgono i ritrovamenti di tombe con corredi di epoca tardo imperiale (III secolo) e longobarda.[8]

La notizia più antica del borgo di Adro è presente nel documento in cui viene citato come Atro, datato 10 aprile 822. In esso la Badessa Eremperga ha ceduto a un certo Rampergo un vico con corte.[8]

Il castello fu edificato fra il XIII e XIV secolo: in atti del 1006 e del 1050 Adro è nominato come vicus e non come castrum. Sia sotto la dominazione dei Visconti, sia sotto quella di Venezia, Adro appartenne amministrativamente alla quadra di Palazzolo.[9]

Durante la dominazione veneta del territorio (dal 1426 al 1797) nel borgo guadagnarono importanza i Bargnani, importanti nella vita del paese tra XVII e XVIII, ai quali successero i conti Dandolo.[7]

Simboli

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 aprile 2008.[7][10]

«Di verde, alla lettera maiuscola A, di argento, con la sommità smussata, accompagnata da tre grappoli d'uva d'oro, con i tralci e i viticci dello stesso, due grappoli in capo, uno in punta, più grande, con il pampino d'oro caricante il grappolo. Ornamenti esteriori da Comune.»

La più antica forma di questo stemma appare negli affreschi cinquecenteschi dell'antica chiesa parrocchiale.

Il gonfalone è drappo troncato di giallo e di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse

Edifici d'interesse nel comune di Adro[7]:

Architetture religiose

Chiesa di San Giovanni Battista

Architetture civili

Porta castello

Architetture militari

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[13]

Etnie e minoranze straniere

Gli stranieri residenti nel comune sono 651, ovvero il 9,19% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[14]:

Lingue e dialetti

Nel dialetto locale esiste la locuzione Laurà per la césa de Àder, ovvero lavorare per la chiesa di Adro. Con tale affermazione s'intende genericamente lavorare gratis: l'origine del detto risalirebbe al grande lavoro di volontariato nel quale si applicarono gli adrensi quando decisero di costruire la loro chiesa, impegnandosi anche nei giorni festivi senza compenso alcuno.[15]

Geografia antropica

Lo statuto comunale riconosce l'esistenza di due località: Adro e Torbiato[16]. Quest'ultima frazione fu comune autonomo fino al 1928, quando fu soppresso con regio decreto 28 giugno 1928, n. 1679[17].

Economia

Il settore che assorbe il maggior numero di lavoratori è l'industria manifatturiera[18] (che, al 2001, impegnava il 48% degli occupati) seguito dall'edilizia (23%) e dal commercio (9%); l'agricoltura (che contava il 4% degli occupati nel 2001) è cresciuta negli ultimi anni a causa della vocazione vitivinicola del territorio e occupa una posizione di pregio nel panorama della produzione del Franciacorta. L'edilizia ricopre il 46% delle imprese artigiane[19] in quanto la localizzazione del comune è nella zona urbanizzata della Lombardia[20].

Infrastrutture e trasporti

Strade

Ferrovie

Il comune è servito dalla stazione di Borgonato-Adro, posta lungo la ferrovia Brescia-Iseo-Edolo, servita da treni regionali svolti da Trenord nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Lombardia.

Fra il 1897 e il 1915 la località Torbiato ospitò altresì una stazione della tranvia Iseo-Rovato-Chiari[21].

Amministrazione

Il municipio di Adro
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1975 1980 Battista Mansueti DC Sindaco
1980 1985 Paolino Parzani PRI Sindaco
1985 1990 Augusto Corsini DC Sindaco
1990 1995 Piergiuseppe Mondini DC Sindaco

Di seguito l'elenco dei sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1995):

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
24 aprile 1995 15 settembre 2003 Paolino Parzani lista civica Sindaco
15 settembre 2003 14 giugno 2004 Roberta Verrusio Commissario
14 giugno 2004 26 maggio 2014 Danilo Oscar Lancini Lega Nord Sindaco
26 maggio 2014 in carica Paolo Rosa Lega Nord Sindaco

Gemellaggi

Sport

Ha sede nel comune la società di calcio Franciacorta Football Club, militante nel campionato di Serie D[22].

Note

  1. ^ Comune di Adro - Statuto (PDF)..
  2. ^ a b Dato Istat. - Popolazione residente al 28 febbraio 2024 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Toponimi in dialetto bresciano.
  6. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 8, ISBN 88-11-30500-4.
  7. ^ a b c d "Adro e il suo territorio" sul sito del Comune di Adro, su comune.adro.bs.it. URL consultato il 16 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2012).
  8. ^ a b c d e f g h i Mazza (1986), p. 208.
  9. ^ "Adro" su "Brescia in vetrina", su bresciainvetrina.it. URL consultato il 17 settembre 2010.
  10. ^ Adro (Brescia) D.P.R. 22.04.2008 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it.
  11. ^ Cammilleri, p. 335.
  12. ^ Laurentin Sbalchiero, p. 60.
  13. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  14. ^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 30 novembre 2014 (archiviato il 25 gennaio 2012).
  15. ^ "Lombardia: dialetto, cultura e informazioni regionali" su "Dialettando.com", su dialettando.com. URL consultato il 17 settembre 2010.
  16. ^ Statuto comunale del comune di Adro. Art. 2.
  17. ^ Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia n. 176 del 30 luglio 1928, p. 3506
  18. ^ VAS Comune di Adro Pag.30 elaborazione Istat http://www.cartografia.regione.lombardia.it/sivas/jsp/procedimenti/popup/popAllegati.jsf?idDoc=43930
  19. ^ Allegati.
  20. ^ ARPA Lombardia (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2012).
  21. ^ Claudio Mafrici, I binari promiscui - Nascita e sviluppo del sistema tramviario extraurbano in provincia di Brescia (1875-1930), in Quaderni di sintesi, vol. 51, novembre 1997.
  22. ^ sito Tuttocampo.

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

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