La Nuova Universale Einaudi, conosciuta anche come NUE, è una collana editoriale della Giulio Einaudi Editore, fondata nel 1962 da Giulio Bollati e tuttora aperta.

La collana

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L'ultimo titolo della seconda serie risale al 2003. La nuova serie, ripensata, è stata inaugurata nel 2010. La NUE è storicamente una delle più rappresentative della casa editrice e tra le più ricercate dai bibliofili, sia per la scelta dei titoli sia per la veste grafica. È stata definita una "sorta di enciclopedia in progress, con un duplice sguardo che punta al futuro delle varie discipline di pensiero e al passato della tradizione letteraria e filosofica, dove la tradizione faccia leggere meglio i nodi della contemporaneità"[1].

I libri si presentano rilegati con copertina telata blu e una sovraccoperta bianca con cinque strisce rosse orizzontali. Il marchio storico occupa la fascia inferiore, un'illustrazione o fotografia dell'autore la fascia superiore e in mezzo vi sono i titoli e i nomi dei curatori. Il formato è fisso di cm 12 x 18. Di diversi titoli sono uscite più edizioni, e alcuni sono stati recuperati in altre collane dell'Editore Einaudi.

Volumi pubblicati

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1962
1963
1966
1968
1969
1971
1972
1973
1974
1975
1977
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
2002

Nuova serie anni 1975-79

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Durante la crisi che colpì la casa editrice a metà degli anni 1970 si pensò di risparmiare lanciando una nuova serie più economica, senza rilegatura né sovraccoperta. Per lo più furono ristampe. Sia per la reazione dei lettori che male si adattarono alla nuova serie, sia per le migliorate condizioni della casa editrice, si tornò quindi appena possibile alla veste della prima serie.

Laddove nella nuova serie sono ristampe della prima si è evitato di ripetere i titoli rimandando al n. della prima serie

Nuova serie 2010-

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Dal 2010 una terza serie, chiamata anch'essa "nuova" si apre con grafica rinnovata, ma collegata visivamente in qualche modo alla serie precedente. Curata dallo studio Pitis, essa innova e conserva: la sovraccopertina bianca mantiene i caratteri originali e ritraccia le barre rosse (diminuite a tre da cinque), che qui si interrompono prima dei margini, riportando la copertina ad una assialità verticale; il simbolo della casa editrice ora è più piccolo. Le barre evocano più una contemporanea sottolineatura che una legatura: ne risulta una funzione più assertiva e, così disancorate, s'indeboliscono.

Note

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  1. ^ il sito Archiviato il 18 novembre 2012 in Internet Archive. della casa editrice.
  2. ^ traduzione, introduzione e commento di Lucia Folena

Voci correlate

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