Maurizio Bettini (Bressanone, 24 luglio 1947) è un filologo classico, latinista e antropologo italiano.

Classicista e scrittore, ha insegnato fino al 2017 Filologia classica, prima nella Facoltà di Lettere e Filosofia e quindi nel Dipartimento di Filologia e critica delle letterature antiche e moderne dell'Università di Siena, dove ha fondato il centro «Antropologia del Mondo antico». Dal 1992 ha tenuto regolarmente seminari presso il Department of Classics dell'Università della California (Berkeley).

Biografia

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Carriera accademica

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Nato il 24 luglio 1947 a Bressanone (BZ), cresce a Livorno e si forma a Pisa. Si laurea nel 1970, sotto il magistero del filologo e latinista Marino Barchiesi, all'Università di Pisa, con una tesi intitolata Grecismo e neoformazione come aspetti della creatività di Plauto. È assistente di ruolo nel 1974 presso la medesima università, dove l'anno successivo diviene professore incaricato di Grammatica greca e latina.

Sotto la supervisione del filologo tedesco Viktor Pöschl, lavora a una ricerca su Ennio all'Università Ruprecht Karl di Heidelberg, poi pubblicata in Studi e note su Ennio (Pisa, Giardini, 1979). Nel 1981 lascia Pisa per assumere il ruolo di professore straordinario di Letteratura latina presso l'Università "Ca' Foscari" di Venezia, incarico che mantiene fino al 1985, quando diviene professore ordinario di Filologia greca e latina all'Università di Siena. Termina l'insegnamento universitario nel 2017.

Fellow nel 1985 del Center for Renaissance Studies dell'Università Harvard (Villa i Tatti a Firenze), tiene i seminari Petrarch and the History of Art e The Portrait of the Lover, che saranno in seguito pubblicati in Italia, col titolo Il ritratto dell'amante (Torino, Einaudi, 1992; ristampa 2008), e negli Stati Uniti col titolo The Portrait of the Lover (traduzione di L. Gibbs, Berkeley-Los Angeles, University of California Press, 1999), infine in Francia col titolo Le portrait de l'amant(e) (traduzione di G. Bouffartigue, Paris, Belin, 2011).

Dal 2018 è professore emerito dell'Università degli Studi di Siena.

Centro Antropologia del Mondo Antico

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Nel 1986 fonda il centro interdipartimentale di studi antropologici sulla cultura antica dell'Università di Siena, meglio conosciuto come AMA (Antropologia del Mondo Antico), che tutt'oggi dirige. Il centro si propone di promuovere la collaborazione scientifica tra studiosi dell'antichità classica e antropologi, e di sviluppare tra queste due discipline una prospettiva di ricerca comune che metta in evidenza gli aspetti di continuità ed evoluzione culturale fra l'antico e il moderno.

Temi privilegiati di ricerca sono lo studio del mito come categoria narrativa fondamentale della cultura, la vita quotidiana, l'iconografia e l'iconologia in prospettiva antropologica, la storia della fortuna della cultura classica e la ripresa in chiave moderna di testi classici. Il centro mantiene relazioni e collaborazioni internazionali con il Centre ANHIMA di Parigi, il Department of Classics della Università della California - Berkeley, la Divinity School di Chicago, il Laboratoire d'Anthropologie Sociale di Parigi e l'Università di Lilla 3, insieme ai quali stabilisce legami di cooperazione scientifica e dottorati esteri.

Dal 2020 è diventato un centro interuniversitario, al quale, oltre al Dipartimento di "Filologia e Critica delle Letterature antiche e moderne" dell'Università degli studi di Siena, aderiscono il Dipartimento di “Diritto, Economia, Management e Metodi Quantitativi” dell'Università degli Studi del Sannio di Benevento, il Dipartimento di “Studi Umanistici” dell'Università per Stranieri di Siena e i Dipartimenti di “Studi Letterari Filologici e Linguistici” e di “Beni culturali e Ambientali” dell'Università degli Studi di Milano.

L'opera filologica e antropologica

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L'approccio filologico ed ermeneutico di Maurizio Bettini alla cultura classica costituisce un'innovazione negli studi di genere, soprattutto per quello che riguarda la cultura romana. Le sue ricerche fanno ricorso ai metodi della filologia classica e della linguistica storica, capaci di garantire una via d'accesso corretta al patrimonio culturale del mondo antico. Tuttavia il suo principale punto di riferimento teorico è costituito dagli studi di Émile Benveniste e Claude Lévi-Strauss, dall'impostazione della scuola de Les Annales e dall'esperienza parigina (Jean-Pierre Vernant e Marcel Detienne) nel campo dell'antropologia del mondo greco. Tali ricerche permettono di ricostruire paradigmi culturali della classicità attraverso indagini tematiche o emblematiche, e sfociano nella disciplina dell'Antropologia del Mondo Antico, di cui il centro omonimo (AMA) è un'importante espressione a livello internazionale.

Testimoniano tale attività interpretativa e comparatista testi di riferimento quali Antropologia e cultura Romana (Roma, La nuova Italia Scientifica 1986; edizione americana: Anthropology and Roman Culture, traduzione di J. Van Sickle, Baltimore, Johns Hopkins University Press 1991), Nascere. Storie di donne, donnole, madri ed eroi (Torino, Einaudi 1998; traduzione inglese di L. Gibbs and E. Eisenach, Women and Weasels: Mythologies of Birth in Ancient Greece and Rome, Chicago University Press 2013) e Le orecchie di Hermes. Studi di antropologia e letterature classiche (Torino, Einaudi 2000; traduzione inglese di W. M. Short, The Ears of Hermes. Communication, Images, and Identity in the Classical World, Ohio University Press 2011).

Altre attività

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Cura la serie «Mythologica» presso Einaudi e collabora con la pagina culturale de la Repubblica. Ha condotto tre cicli di puntate della trasmissione di Radio Rai 2 Alle otto della sera dal titolo C’era una volta il mito, Sussurri di Hermes, Io sono l'altro.

Opere

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Saggistica

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Narrativa

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Traduzioni

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Curatele

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Libri scolastici

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Collegamenti esterni

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