Luigi Compagnone (Napoli, 1º settembre 1915Napoli, 31 gennaio 1998) è stato un giornalista, scrittore, poeta e commediografo italiano.

Scrittore poliedrico e corsivista infaticabile, è stato tra gli intellettuali napoletani più autorevoli del secondo Novecento.

Biografia

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Laureatosi in lettere e filosofia all'Università Federico II di Napoli, insegnò per brevissimo tempo presso un liceo di Portici. Nel 1943 vive le quattro giornate di Napoli (28 settembre - 1º ottobre). Sono quelli gli anni della formazione culturale e politica antifascista.[1] Durante l'occupazione anglo-americana (maggio 1944) è a Radio Napoli, che aveva sede a Pizzofalcone, con Giuseppe Patroni Griffi, Francesco Rosi, Raffaele La Capria, Antonio Ghirelli e Maurizio Barendson, una compagnia di futuri protagonisti del giornalismo, del teatro, del cinema, della letteratura, reclutati dagli americani con un corso rapido di giornalismo.[2] Successivamente fu collaboratore di trasmissioni radiofoniche e caposervizio del telegiornale per la RAI di Napoli. Nel 1945, insieme ad altri giovani intellettuali napoletani, fra cui Pasquale Prunas, Domenico Rea, Samy Fayad, Francesco Rosi, Raffaele La Capria, dà vita alla rivista Sud.

Nel 1946 pubblicò il primo libretto di versi dal titolo “La Festa” , Pasquale Prunas Editore. La sua attività di giornalista dallo stile pungente e ironico, durata oltre cinquant'anni, lo ha fatto conoscere al pubblico tramite le sue collaborazioni con “Il Borghese” di Leo Longanesi, e i principali quotidiani e periodici nazionali tra cui: La Stampa, Corriere della Sera, L'Unità, Paese Sera, Il Resto del Carlino, Il Messaggero, Il Secolo XIX, Il Tempo, La Voce della Campania, la Repubblica e Il Mattino.

Nel 1989 riceve il premio letterario nazionale per la narrativa "Oplonti d'oro". Inoltre, nella IX edizione del premio Procida - Isola di Arturo - Elsa Morante riceve il premio speciale alla carriera, sempre per la narrativa.

Il 26 maggio 1996 riceve la cittadinanza onoraria di Sant'Arpino, paese originario della sua famiglia, con la consegna delle chiavi della città. Successivamente, gli è intitolata la sala della biblioteca comunale all'interno del Palazzo Ducale.[3]

Autore di romanzi e poesie, saggista e commediografo, ha sempre indagato la società meridionale, denunciandone gli aspetti negativi, e in particolare la degenerazione consumistica prodotta da uno sviluppo economico non accompagnato da un reale progresso. Tra le tante passioni va annoverata anche la pittura.

Di questo autore Angelo Mele sottolinea fra l'altro «un pungente animus razionalista che, muovendosi col passo della storia, ne verifica con rabbia i momenti di delusione e di sfiducia».[4] L'archivio del Compagnone è conservato presso il Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell’Università di Pavia[5].

Pubblicazioni

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Pubblicazioni postume e ristampe

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Premi e riconoscimenti

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Note

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  1. ^ Raffaele Messina, Gli Ultimi paladini e altri racconti di Luigi Compagnone, Guida, 2006, pp. 33-41.
  2. ^ Antonio Ghirelli –, su Lisolaweb. URL consultato il 5 gennaio 2016.
  3. ^ Sant’Arpino | agoratellana, su agoratellana.wordpress.com. URL consultato il 5 gennaio 2016.
  4. ^ Angelo Mele, Luigi Compagnone, in Letteratura italiana. I contemporanei, Milano, Marzorati, 1974, p. 865
  5. ^ Compagnone, Luigi (1937 - 1998), su lombardiarchivi.servizirl.it.
  6. ^ a b c Ballata e morte di un capitano del popolo, Luigi Compagnone, su premioletterariobasilicata.it. URL consultato l'11 aprile 2019.
  7. ^ a b Luigi Compagnone, su carteggiletterari.it. URL consultato l'11 aprile 2019.
  8. ^ Luigi Compagnone, su premionapoli.it. URL consultato l'11 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2020).
  9. ^ Albo d'oro, su premionazionaleletterariopisa.onweb.it. URL consultato il 7 novembre 2019.
  10. ^ Sportclub Oplonti, su sportcluboplonti.it. URL consultato il 5 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2019).

Bibliografia critica

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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